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"Lo chiamiamo da anni il tiranno, tra noi, o il vecchio tiranno (o talvolta il magnifico stronzo), perché rettore non ci andava giù, e barone ci è sempre sembrato troppo poco". Nel palazzo di una pretenziosa università di provincia, in rovina per la mancanza di finanziamenti e per la gestione malvagia del precedente rettore, si aggirano accademici depressi, studenti nevrotici e un cane che ha imparato ad apprezzare si sangue umano. Mentre diversi fatti insoliti accadono in altri atenei italiani, dopo una lunga malattia torna il vecchio rettore La Sansa e riprende in mano il potere: ma una mattina viene trovato in fin di vita, percosso e pugnalato. Indaga sul caso un professore reso cinico dalle brutture di un sistema scolastico marcio. Una fitta rete di intrighi tra baroni e proteste studentesche: "Il sangue del tiranno" è un apologo noir che attraverso l'ironia e il grottesco racconta la dolorosa deriva dell'università in anni di insensata ottusità culturale.